lunedì 11 marzo 2013

Nuova rubrica: Ogni tanto sognare fa bene, bioluminescenza.



Una vita senza sogni è come un giardino senza fiori.”
Gertrude Beese

Ogni tanto si può sognare... viaggiare con la fantasia è possibile anche con il nostro hobby, rimanendo della consapevolezza che, alcuni sogni, non potranno mai essere realizzati.
L'idea di creare questa rubrica è nata dalla smisurata quantità di volte che mi sono innamorato di qualche animale, desiderandolo con tutto me stesso, scervellandomi per trovare una soluzione al suo mantenimento. Vorrei recuperare il tempo perso in rete, sui libri, sulle enciclopedie, sui fogli dei saggi scientifici e sulle litigate nei vari forum semplicemente elencandovi le specie animali che mi hanno fatto sognare.



Capitolo 1: Bioluminescenza.


Che parola magnifica “bioluminescenza”, solo pronunciandola la nostra mente ci apre le porte a mondi misteriosi e sconosciuti: Gli abissi...



Questi universi sono del tutto inospitali alla vita delle fasce superiori del mare, negli abissi non arriva la luce, la pressione è a livelli elevatissimi e la temperatura è molto bassa. Tuttavia, queste condizioni non hanno impedito lo sviluppo di forme di vita complesse come pesci, crostacei e molluschi. 
Ma “bioluminescente” non è un aggettivo che si applica solo alla parte abissale degli oceani. Questa affascinante capacità è riscontrabile anche in molti animali che abitano nella fascia costiera, quindi disponibili in acquariologia.





Lima scabra
La Lima scabra è un mollusco bivalve che si trova comunemente in commercio, presenta due valve allungate, è dotata di bisso e ha dei lunghi "baffi" rossi che servono per catturare il plancton.
Bella, direte voi, ma la bioluminescenza, dove sta? 


Le lima, oltre alla capacità di nuotare liberamente nella colonna d'acqua, emettono brevi ed intensi “lampi”, per stordire le prede che finiscono tra le loro sensuali labbra.




Fantastica sequenza fotografica del nostro Gabriele Di Basco.




La bellezza di questo animale è sopra ogni immaginazione, io stesso ne ho tenuto un esemplare per 8 mesi, dopo di che, è morto d'inedia. 
Ed è proprio questo il problema del mantenere in vita le Lima: l'alimentazione.
Bisognerebbe garantire al nostro ospite cibo vivo ogni giorno, il che risulterebbe molto costoso. Ma anche questo metodo sembra che non possa funzionare a lungo termine, lasciando l'animale a bocca asciutta.




Anomalops katoptron
Questo è veramente particolare.
E' un pesce nero-bluastro di 35Cm, che presenta due “guanciotte” bianche, talmente bianche che si illuminano. Si nutre di zooplancton e piccoli pesci o crostacei.
E' un animale bellissimo, ma purtroppo richiede un acquario con grosse grotte e luci molto soffuse, oltre al fatto che è molto esigente come alimentazione.



Il katopron, quindi, finisce nella rubrica "ogni tanto sognare fa bene" non solo per l'impossibilità di mantenimento, ma anche perché mi ha fatto veramente sognare.









Vampyroteuthis infernalis


Abbastanza inquietante il suo nome, non è vero? 
Il nostro "calamaro infernale"
Questo animale mi ha sempre affascinato, la sua forma, il suo colore, ma soprattutto... la sua bioluminescenza.



Il Calamaro vampiro non possiede una sacca dell'inchiostro, ma se viene spaventato emette dai tentacoli un gelatinoso liquido bioluminescente, che attira l'attenzione dei predatori e permette al cefalopode di rifugiarsi nell'oscurità più assoluta.
Notare il viraggio della luce nel suo occhio, sembra che stia studiando la telecamera.
Una creatura così affascinante non può essere mantenuta in acquario, nonostante si possano pescare anche vicino alla costa.
Purtroppo gli esemplari catturati in natura non sono durati per più di 2 mesi in acquari appositamente studiati.
La bioluminescenza emessa dalle punte dei tentacoli e dall'occhio, veramente affascinante.








Si chiude qui la prima puntata di "Ogni tanto sognare fa bene", spero che un giorno, non molto lontano, si possano trovare le soluzioni per far vivere in cattività questi animali. 
Spero anche di avervi fatto "sognare" per qualche minuto.

Vi do l'appuntamento alla parte due di questa rubrica:  Veleni fatali.


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